lunedì 11 giugno 2012

Cecilia non trovava le scarpe giuste. Così, le ha create: CB Made in Italy • seconda parte

Cecilia Bringheli non trovava scarpe basse che le piacessero, così ha deciso di crearle. Nasce così CB Made in Italy, dopo aver passato qualche anno tra Milano e New York occupandosi di pr per alcune case di moda.

Qui continua a raccontarci di questo progetto che continua a crescere.






SDU: Passare dall’altra parte e diventare da dipendente a imprenditore è il sogno di molti ma spesso si sottovalutano tante cose. Dall’approccio olistico del progetto, alla motivazione da infondere ai propri collaboratori, al saper gestire le gioie ma anche le scelte sbagliate. Ho sempre pensato che ci siano persone che per carattere e indole siano naturalmente portate all’imprenditoria. Ti senti così? E che consiglio daresti a chi come te vuole affrontare un percorso impenditoriale?
R: Sono una ragazza di 27 anni e ho iniziato da circa un anno, non penso di poter dare consigli.
L'unica cosa che posso dire è che il mio obiettivo è essere del tutto indipendente dagli altri, non aver paura di rischiare e cambiare, poiché diversamente non si cresce. Si può sbagliare e fallire e ricominciare da capo, ma la gratificazione di ogni successo che si raggiunge con le proprie forze non ha prezzo. Dagli errori si impara, coi rimpianti ci si deprime.


La determinazione ha sicuramente occupato il primo posto. Sembra ovvio da dire, ma come ragazza giovane che sta cercando di crescere nella società, ho notato che molte persone sfortunatamente non sono particolarmente determinate. 


Un’altra cosa essenziale è amare quello che si fa, ma questo credo vada di pari passo con la determinazione. Per me la chiave è provare ad approcciare le cose con la giusta dose di coraggio, ma anche di razionalità.


SDU: Il periodo attuale è difficile e talvolta sconfortante, lavorare e produrre in Italia un prodotto di nicchia è da veri eroi. E non mi sembra di esagerare. I risultati sono indubbiamente eccellenti perché la qualità paga sempre, ma quali sono le difficoltà maggiori per un imprenditore che vuole produrre a Kilometro zero? 
R: La difficoltà maggiore è combattere contro gli ideali mulini a vento che sono i prezzi che possono essere praticati dai nostri competitors, come per esempio quelli che producono in Cina o anche solo nella vicinissima Spagna.


SDU: Descrivimi la più grande soddisfazione che CB Shoes ti ha dato.
R: La prossima


SDU: Su chi vorresti vedere indossato un tuo paio di scarpe?
R: Pur non essendo CB Made In Italy un marchio 'celebrity oriented', è ovviamente molto piacevole che anche personalità riconosciute da un vasto pubblico le indossino; recentemente Lapo Elkann, dopo aver provato alcune paia la scorsa stagione, ci ha confermato il suo gradimento ordinandone oltre 20 paia, alcune anche molto stravaganti (come quelle zebrate con bordo azzurro pubblicate la scorsa settimana sia dal Corriere della Sera sia da Repubblica).  Altri ordini 'vip'  registrati per ora annoverano: Diane Kruger, Blake Lively, Madonna, Rosie Huntington e molte altre ancora. Ma la cosa che ci soddisfa maggiormente è vedere le persone soddisfatte dalla nostra qualità e comfort, che siano celebrity o meno, poco cambia!



Grazie Cecilia!


// Leggi la prima parte di questa intervista.

L'intera collezione CB Made in Italy è acquistabile qui, sul suo sito.




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