giovedì 29 gennaio 2015

Alice e il suo viaggio tutto Gipsy: dalla moda alla cucina. Con tanto amore.

Ho intervistato Alice Agnelli la settimana scorsa: mi ha parlato di come sia passata dal mondo della moda allo sviluppo di un’idea che ama e in cui crede, dei suoi progetti futuri, di quelli in corso e della genesi di A Gipsy in the Kitchen, la sua creatura che da semplice blog privato condiviso con le amiche più care è diventato una webzine che parla di amore, di cucina, di viaggi e di amore per la cucina e per i viaggi. 

Alice mi ha accolta con il suo bel sorriso rosso ciliegia e mi racconta tutto con tocco leggero e sognante, mentre la nostra conversazione è inebriata dal profumo del brownie che sta cuocendo in forno, eseguito secondo la ricetta di Ruth Reich ne “La parte più tenera”. Ah, troverete questa ricetta e il libro nella collana Storie di Cucina del Corriere della Sera, da oggi in edicola.



Ho visto Alice nel suo mondo, nella sua cucina, che si destreggiava fra il controllo del brownie, e contemporaneamente rispondeva alle mie domande e seguiva una parte della sua Gipsy Crew. Mi è piaciuta Alice, che vuole essere come Nigella e si ispira alla nonna Irma ma è semplicemente Alice ed è con piacere che vi racconto la sua storia di cambiamento.





SDU: Ciao Alice e benvenuta su Storie da Urano, partiamo dal qui e ora. So che stai preparando il tuo primo libro, il progetto  A gipsy in The kitchen prenderà una nuova forma e un nuovo sapore, quello della carta stampata, avrà un nuovo scenario e un nuovo pubblico. Sei emozionata?

R: Sì! Il libro uscirà a settembre, assieme alla mia crew sto preparando il materiale, al momento siamo alla fase styling, ma tutto procede per il meglio. Il libro seguirà una divisione che rispecchia i momenti fondamentali della mia vita e a essi sono collegati ricordi, profumi e ingredienti che andranno a comporre le ricette. 



SDU: Altro qui e ora: sei sempre molto attiva e - probabilmente complice il tuo background lavorativo - intessi continuamente contatti con altre realtà. Con chi stai collaborando attualmente?

R: Oltre al  “Storie di Cucina” con Il Corriere della Sera, con il mio fidanzato abbiamo deciso di partecipare a una meravigliosa iniziativa con CBM Italia , diventandone ambasciatori e facendoci volto della loro campagna per San Valentino.
CBM è la più grande Organizzazione Non Governativa impegnata nella lotta alla cecità nei Paesi in Via di Sviluppo. Ogni anno i loro medici curano e assistono 25 milioni di persone nei paesi più poveri di Africa, Asia e America Latina.


Per San Valentino Cruciani ha realizzato in esclusiva per CBM Italia un braccialetto macramè impreziosito da un punto luce Swarovsky. Il disegno del braccialetto è un susseguirsi di piccoli occhi, simbolo della mission di CBM: ridare la vista a chi ne ha più bisogno con operazioni chirurgiche oftalmiche. Per ogni bracciale, CBM riceverà un prezioso contributo per aiutare chi ne ha più bisogno, donando così a loro il regalo più bello.
Ho chiesto a chi mi segue di pubblicare ogni giorno e tutti i giorni fino al 5 febbraio una foto che rappresenti #ilregalopiùbello che non sia necessariamente qualche cosa di fisico… ma quello che ci fa battere il cuore, stampare sorrisi e scappare qualche lacrima di felicità.
Da questo piccolo “esercizio di bellezza” verranno scelte da me e da CBM Italia Onlus 4 persone che il 10 di Febbraio potranno visitare la sede di CBM Italia e passare una giornata a capire come questa onlus riesca a riaprire gli occhi alla bellezza. Trascorreremo una gipsy giornata tra negozi, un pranzo e risate. Gli hashtag da usare sono: #ilregalopiùbello #meetgipsy #casacbm.



Sempre di questi giorni è la collaborazione con Grand Marnier. Assieme allo studio del mio fidanzato abbiamo creato il pack Grand Marnier, in vendita da Peck.



SDU: C’è stato un incontro particolarmente significativo, un evento particolare, una rivelazione o semplicemente un consiglio che che porti sempre con te?

R: Ho avuto l’onore di conoscere lo chef Norbert Niederkofler ed è stato fantastico. Un visionario, un innovatore amante delle tradizioni, una persona speciale, una bell’anima che mi ha commosso e insegnato molto. Un po’ di tempo fa sono stata nella cucina vista boschi dove lavora (Rosa Alpina, a San Cassiano in Alta Badia) e l’ho intervistato. La sua cucina, i suoi piatti, e i sapori che in un attimo è riuscito a creare ed esaltare mi hanno fatto innamorare in un attimo. Ecco, questo è l’incontro che porto nel cuore, quello che più di tutti - Nigella a parte - ha lasciato dentro di me un ricordo profondo.



SDU: Facciamo un bel salto indietro. Voglio capire la genesi e quando tutto ebbe inizio. Ti ricordi il primo post? Cosa ti ha spinto a scriverlo e ad aprire il blog? Com'era l'Alice di allora rispetto a oggi?

R: Oddio... Il mio primo post fu proprio molto semplice. Letteralmente mi presentavo, raccontavo di me. Agli inizi il blog era privato: era un modo per stare in contatto con le mie migliori amiche e per tenerle aggiornate sui miei progressi in cucina. A quel tempo ero fidanzata e vivevo in un’altra città e ce la mettevo tutta per essere la miglior compagna possibile. Mi piaceva la dimensione in cui stavo, il fatto di finire la mia giornata lavorativa, prendere il treno e arrivare in questa città più piccola, a dimensione d’uomo e con il lago. Era un vero e proprio stacco rispetto alla caoticità di Milano. È cambiato molto da allora, sono successe molte cose e alcune non proprio piacevoli. Ma sono proprio quelle cose che mi hanno fatta diventare quella che sono ora, compresa l’evoluzione - quasi inaspettata -  che quel blog fra amiche ha preso.



SDU: Come vorresti essere fra 5 anni? 

R: Vorrei avere dei bambini, mi vedo mamma. Felice e mamma.
Sto concludendo una fase della mia vita, tra poco finirà il mio rapporto lavorativo nel mondo della moda. Forse ho sempre cercato di fare quello che faceva stare meglio gli altri, volevo frequentare la facoltà di Filosofia invece mi sono lauretata in Scienze della Comunicazione, poi sono subito entrata nella moda vivendo prima a Parigi e poi a New York… insomma ho sempre conseguito delle scelte che mi facevano rientrare in una certa zona di sicurezza. 
Sono saltata fuori da quel mondo, quello della moda, perché sento che non mi appartiene più. Non mi appartengono più certi atteggiamenti anche se questi 10 anni mi hanno dato tanto è giunto il momento di seguire quello che veramente sento, quello che mi fa stare veramente bene. 
Ecco. Vorrei continuare a essere così e vorrei che fra 5 anni possa sentirmi così. Felice facendo quello che amo.


SDU: Che cosa ti ispira maggiormente?

R: Mi hanno sempre ispirato le donne della mia famiglia, siamo una famiglia prevalentemente femminile. La mia nonna Irma è un faro, anche se non c’è più non c’è giorno in cui non la pensi. Le sue ricette, i suoi consigli, la sua continua presenza è sempre essenziale per me.
Nigella a parte, ovviamente ;-)


SDU: Non posso esimermi dal farti una domanda che potrebbe suonare banale, ma credo che contenga in realtà l'essenza di ciò che sei. Qual è il piatto che preferisci cucinare, quello che subito ti riporta nella tua personalissima comfort zone?

R: Il risotto. 
Il risotto è una delle prime cose che ho imparato a fare, da mia madre, ed è una di quelle cose che amo, che mi fa sentire proprio nella comfort zone. Soprattutto ora che ho scoperto di aver sviluppato un’intolleranza al glutine il riso è una di quelle cose che preparo e mangio più volentieri. Poi è un piatto che mi viene sempre bene… può non piacere il condimento che aggiungo, ma difficilmente lo sbaglio. Il risotto mi fa sentire sempre un po’ a casa.


Tutte le immagini di questo post sono di A Gipsy in the Kitchen.

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A Gipsy in the Kitchen supporta Meat Free Mondays.


Grazie Alice!


2 commenti:

  1. bellissima intervista! seguo alice da un po' ed è veramente brava! cucina e non solo... e in tutta questa faccenda mi ci immedesimo molto, perchè anche io nel mio piccolo ho cambiato tutto. lasciando le scelte ovvie e scritte per me per una strada più incerta. ma quella è la mia.
    baci e grazie
    Fede

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  2. Ciao Fede, grazie! Concordo, Alice è davvero super. Se hai voglia di raccontare la tua storia, il tuo piano B, contattami pure in privato storiedaurano@gmail.com
    Grazie.
    ciao, Sonia

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